Azraq è un’area situata nel deserto orientale della Giordania, con un’oasi che presenta una fauna selvatica unica e un castello storico del III secolo che risale all’epoca romana, anche se la struttura attuale è stata ricostruita nel XIII secolo. Il luogo aveva un valore strategico per la sua posizione accanto all’oasi, che all’epoca era l’unico accesso all’acqua. Il forte acquistò importanza anche durante la Rivolta Araba contro l’Impero Ottomano, quando divenne il centro delle operazioni di T.E. Lawrence.

Oltre al castello, Azraq ospita una riserva naturale. Se apprezzate la natura e la fauna selvatica, una visita alla Shaumari Wildlife Reserve sarà sicuramente un’esperienza straordinaria e indimenticabile. La pittoresca Riserva è una riserva naturale di 22 chilometri quadrati vicino alla città di Azraq, a circa 100 km a est di Amman. Shaumari è stato avviato nel 1975 dalla Royal Society for the Conservation of Nature (RSCN) come ambiente protetto per alcune delle specie animali più minacciate del Medio Oriente. Orici, struzzi, onagri (asini selvatici asiatici), bufali d’acqua e gazzelle stanno ora popolando e ripetendo la loro presenza in questo santuario sicuro, perché protetto dalla caccia e dalla distruzione.

La riserva di Shaumari ad Azraq attrae molti tipi di uccelli migratori provenienti dall’Africa e dall’Asia durante il loro esodo annuale. Questa attività ha un picco con le precipitazioni, rendendo l’autunno e l’inverno i periodi migliori per visitare la riserva e sperimentare la rigogliosa fauna selvatica.

L’area è dotata di un centro informazioni dove è possibile acquistare informazioni, opuscoli e mappe. Il centro visitatori ospita un piccolo museo e un negozio dove è possibile acquistare regali locali, come gioielli in argento, uova di struzzo decorate e altri oggetti di artigianato locale. C’è anche un osservatorio dove si possono osservare gli uccelli migratori, gli orici e altri animali selvatici.

È anche possibile fare un safari in jeep per osservare gli orici che sono stati salvati dall’estinzione grazie agli sforzi della comunità internazionale e della RSCN.